Informativa n. 43 del 21.07.2023
ORDINAMENTO PROFESSIONALE
Non è il momento di tavoli tecnici, ma per dare risposte alle richieste del personale servono precisi impegni e azioni concrete del vertice politico
Con il nuovo ordinamento professionale del personale, da noi fortemente voluto con il nuovo CCNL delle Funzioni centrali, è ora possibile riprendere un percorso organico di riconoscimento delle professionalità del personale della Giustizia, da troppo tempo bloccato.
Ma per affrontare una sfida non semplice, aggravatasi in questi anni per una serie di scelte datoriali, avallate purtroppo anche da gran parte del fronte sindacale, molto contorte, prive di un disegno organico e rispondenti troppo spesso ad esigenze di nicchia e a piccoli poteri, è necessario uno sforzo eccezionale, un cambio completo di paradigma e soprattutto un quadro di riferimento che possa offrire la cornice utile per riconoscere le professionalità, oggi ingabbiate in una miriade di profili spezzettati, che non solo non offrono concreti sbocchi economici e professionali, ma che ingessano le professionalità, impendone il pieno dispiegarsi all’interno di un moderno sistema di carriere.
Il groviglio di accordi e norme succedutisi nel tempo, figli di quella stagione, dettati da situazioni emergenziali e non del tutto attuati, quando forse potevano esserlo, ha causato una forte conflittualità interna, aspettative frustrate, ed oggi nuove richieste di farvi fronte da parte degli interessati.
Per la FLP è possibile mettere in campo un’operazione che da un lato dia soluzione alle aspettative consolidatesi, e provveda quindi a dare applicazione alla ricollocazione del personale nei profili professionali a suo tempo individuati, ed ancora oggi vigenti.
Dall’altra agisca però in modo significativo sugli organici per dare capienza a queste operazioni ove siano tra diverse aree professionali, e garantiscano anche nell’immediato futuro, percorsi di sviluppo professionale che non siano unicamente quelli derivanti dalle cosiddette code degli accordi degli anni pregressi, ma che interessino anche quelli che ne erano, e sono, esclusi.
Vanno quindi individuati un numero di posti significativo nella nuova Area delle Elevate professionalità, necessari per garantire uno sviluppo di carriera del personale oggi in Terza Area, rimodulati gli organici della terza area (oggi inadeguati ad accogliere il personale proveniente dalla Seconda Area) e proseguire in modo più significativo nello svuotamento della ex Prima Area, la cui procedura, bandita per 600 posti, è al momento da sola insufficiente.
Come FLP infatti non intendiamo limitarci alla manutenzione dell’esistente e riteniamo condizione necessaria dare piena attuazione alla previsione dell’art. 18 del CCNL che prevede lo svolgimento entro il termine del 31 dicembre 2024, di procedure riservate al personale interno, in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno, per il passaggio tra le Aree.
Lo 0,55 % del monte salari previsto dal CCNL è insufficiente per far fronte alle esigenze manifestate e si rende quindi necessario, come avvenuto in altre Amministrazioni, mettere a concorso anche quota parte delle carenze degli organici di Area.
La rivisitazione degli organici è condizione ineludibile anche per ogni operazione di stabilizzazione del personale a tempo determinato, oggi presente negli Uffici giudiziari, e che senza posti disponibili negli organici, vedrebbe allontanarsi ogni ipotesi di stabilizzazione.
La definizione delle famiglie professionali, che sono un pezzo del nuovo ordinamento, non può essere fatta quindi senza un incremento adeguato degli organici che deve tenere conto dei nuovi compiti, dei diversi assetti organizzativi e delle modifiche tecnologiche.
Se vogliamo garantire al personale un ordinamento professionale adeguato, capace di riconoscere le funzioni, ma anche di prevederne gli sviluppi di carriera, è assolutamente necessario anche riscrivere la declaratoria delle attività, e la loro collocazione nelle Aree; dal momento che, è bene ricordarlo, all’interno delle Aree l’unico istituto applicabile, quello dei cosiddetti differenziali stipendiali, è del tutto slegato dalla collocazione all’interno dell’Area, che ora è per tutti la stessa, scevra da specifici vincoli gerarchici e anche senza le preesistenti fasce retributive.
Ecco il perchè la questione al momento non è “tecnica”, ma politica. E la contrattazione dovrà riguardare contestualmente tutte le questioni che abbiamo sintetizzato. Altrimenti sarà l’ennesima occasione persa.
Queste sono le cose che abbiamo detto all’Amministrazione del DOG nella riunione di ieri mattina, a cui abbiamo partecipato per cortesia istituzionale, pur sapendo che le scelte da assumere preliminarmente sono tutte “politiche”, esplicitando la richiesta alla Direttrice generale del personale Dott.ssa Gandini di rappresentarle al Capo Dipartimento e al Vice Ministro Sisto.
Sapendo che siamo già in ritardo: il negoziato doveva partire ai primi di novembre del 2022 e il suo prosieguo non sarà, come si è visto, per niente semplice.
Il Responsabile Nazionale FLP Giustizia
Roberto Cefalo
Informativa n. 43 del 21.07.2023