Informativa n.39 del 14.07.23
NUOVO ORDINAMENTO PROFESSIONALE: LA STRADA È ANCORA LUNGA
Si è svolta nella mattinata del 13 luglio scorso, alla presenza del Viceministro Sisto e dei vertici dei vari Dipartimenti del Ministero e dell’UCAN, la tanto attesa prima riunione per l’avvio della discussione sul nuovo Contratto Integrativo Giustizia.
Si è trattato di un incontro interlocutorio, nel quale le OO.SS. hanno espresso le prime valutazioni sulla bozza di nuovo ordinamento professionale pervenuta nei giorni scorsi dall’Amministrazione.
Nella sua breve introduzione, il Viceministro Sisto ha rimarcato l’intenzione di arrivare a conclusione del percorso in tempi brevi, prevedendo una ulteriore riunione a fine luglio e la creazione di tavoli tecnici dedicati per consentire l’approfondimento delle varie tematiche relative ai vari Dipartimenti, impegnandosi nel contempo a intervenire direttamente presso il MEF al fine di reperire fondi aggiuntivi necessari a implementare le risorse di cui il Ministero dispone.
La FLP ha nei suoi interventi evidenziato come la bozza inviata non possa che essere considerata una semplice traccia di lavoro, essendo ad oggi sconosciute le intenzioni dell’Amministrazione sui modelli professionali che intende attuare e, soprattutto, con quali risorse e prospettive tenendo anche conto del ricambio generazionale in atto nella platea dei lavoratori.
Le famiglie professionali non possono essere dei meri contenitori ma debbono rappresentare l’occasione non solo per modernizzare l’impianto dell’ordinamento professionale, ma soprattutto per dare prospettive di sviluppo professionale al personale da tempo in sofferenza rispetto al riconoscimento delle funzioni e delle attività svolte. In concreto, abbiamo chiesto la quantificazione dello 0,55% previsto dall’art. 18 del CCNL per finanziare i passaggi in deroga, oltre a una rimodulazione in aumento delle attuali piante organiche, con un cospicuo ampliamento in particolare della terza area propedeutico agli sviluppi interni di carriera (progressioni tra le aree) ed in previsione dell’auspicata stabilizzazione degli addetti all’ufficio del processo, nonché una puntuale quantificazione del fabbisogno di personale da inquadrare nella neo istituita quarta area delle elevate professionalità. Obiettivi che possono essere raggiunti solo se il vertice politico garantirà adeguati interventi normativi che sono propedeutici alla realizzazione di quanto richiesto.
Abbiamo rappresentato anche le tante questioni ancora aperte (tra cui procedure concorsuali non ancora terminate, la necessità di dare attuazione a tutte le parti non ancora applicate dell’accordo del 27 aprile 2017), le direttive che giungono dall’alto in ritardo e senza adeguata formazione né riconoscimento economico (come le recenti videoregistrazioni delle udienze penali) ed in generale esposto la necessità di una amministrazione che deve pensare ai suoi dipendenti quali risorse da valorizzare, anche per evitare il fenomeno di questi ultimi anni di fuga dal Ministero della Giustizia
È fondamentale, a nostro parere, non delineare le nuove famiglie professionali come la semplice trasposizione sic et simpliciter degli attuali profili ma compiere un lavoro di prospettiva che modernizzi gli attuali processi lavorativi in modo armonico, riconoscendo e sviluppando le attuali specificità valorizzandole anche economicamente.
Non può essere dispersa una occasione unica per modernizzare questo settore attraverso la valorizzazione delle specificità dei suoi dipendenti, riconoscendone le competenze e operando finalmente anche con un allineamento rispetto alle altre amministrazioni centrali.
Bisogna fare bene, quindi, ma anche presto. Perché il nuovo ordinamento doveva entrare in vigore da novembre 2022 e come si vede, purtroppo, siamo invece solo all’inizio del negoziato.
Il Responsabile Nazionale FLP Giustizia
Roberto Cefalo