Informativa 17/2024

CONTRATTO INTEGRATIVO E NUOVO ORDINAMENTO PROFESSIONALE.
SOLLECITO RIPRESA DELLE TRATTATIVE.

Roma, 17 aprile 2024

Al Capo di Gabinetto dell’On. Ministro della Giustizia Pres. Giusi Bartolozzi

Al Sottosegretario di Stato e Viceministro Avv. Francesco Paolo Sisto

Ai Capi Dipartimento del Ministero della Giustizia

All’Ufficio Centrale degli Archivi Notarili

Oggetto: Contratto Integrativo e nuovo ordinamento professionale. Sollecito ripresa delle trattative.

A distanza di circa 2 anni dall’entrata in vigore del CCNL delle Funzioni Centrali, e a 18 mesi dal termine ivi previsto per l’attuazione del nuovo ordinamento professionale, registriamo un nuovo, preoccupante, stallo del negoziato con la delegazione di parte pubblica su tali questioni, che rende, purtroppo, il Ministero della Giustizia un caso unico nel panorama delle grandi Amministrazioni rispetto all’inquadramento del personale nel nuovo sistema di classificazione contrattuale.
Situazione questa non puramente formale, ma assolutamente sostanziale, in una realtà caratterizzata dal persistere di vecchi inquadramenti risalenti ormai a più di 15 anni, non allineati con i nuovi compiti e processi lavorativi del Ministero, attraversato in questi anni da profonde riforme e dagli impegni assunti dal nostro Paese con l’Unione Europea nell’ambito della realizzazione del Piano Giustizia del PNRR.
Compiti e adempimenti che non possono essere a costo zero considerando il personale una variabile indipendente.
Un mancato adempimento che, non solo lede le legittime aspettative del personale chiamato a compiti sempre più pressanti con retribuzioni al ribasso e prospettive di carriera negate, ma che riverbera i suoi effetti anche sul funzionamento della macchina giudiziaria, ingabbiata in una miriade di profili professionali arcaici e da massicce immissioni in servizio dall’esterno dal carattere precario e temporaneo, o direttamente in posizioni “sovraordinate” nell’area dei funzionari, in spregio alle migliaia di colleghe e colleghi che da anni svolgono funzioni altamente specialistiche e che si vedono negata ogni prospettiva di carriera.
Il Contratto Integrativo non è un optional, ma una necessità, anche per modernizzare il sistema incentivante, le posizioni organizzative, attuare la Quarta Area delle elevate professionalità.
Siamo consapevoli delle difficoltà, ma è di tutta evidenza che la risposta non può essere, come invece sta avvenendo, quella del “tappabuchi”, senza un disegno organico di incremento e di qualificazione degli attuali organici, insufficienti nel numero e appiattiti al ribasso.
Ogni richiesta di attesa non può essere ulteriormente tollerata. E nessun alibi può essere invocato facendo riferimento alle difficoltà frapposte, in nome del “sindacato”, da chi porrebbe veti perché vuole che nulla cambi.
L’Amministrazione, a distanza di due anni, ha il DOVERE di presentare una proposta organica perché solo questo può permettere il dispiegarsi del negoziato, e quindi anche l’emergere, come è ovvio in democrazia, di differenze e contrarietà.
Sollecitiamo, quindi, per l’ennesima volta la ripresa delle trattative e restiamo in attesa di un’urgente convocazione.

Il Responsabile nazionale FLP Giustizia
Roberto Cefalo

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