Informativa 62 del 18/10/2023

FAMIGLIE PROFESSIONALI E NUOVO ORDINAMENTO DEL PERSONALE

Prosegue il confronto, ma senza interventi significativi, a monte, sulle dotazioni organiche e sulle risorse economiche aggiuntive, si rischia un buco nell’acqua

Si è tenuta nella mattinata di oggi una nuova riunione sulla definizione delle famiglie professionali al DOG presieduta dal Capo Dipartimento Campo ed a cui hanno partecipato i Direttori Generali del Personale e del Bilancio, Gandini e Bedetta.

La riunione ha avuto ad oggetto l’esame delle risorse oggi disponibili per accompagnare il processo di definizione delle nuove famiglie professionali.

In particolare, il Direttore Bedetta ha quantificato lo stanziamento, pari allo 0,55 % del monte salari 2018, previsto dal CCNL per i passaggi tra le aree in deroga che ammonta a circa euro 9 milioni e mezzo complessivi per tutta l’Amministrazione della Giustizia, di cui circa euro 7 milioni e 800 mila per il DOG.

Questo stanziamento permetterebbe una stima di circa 950 passaggi complessivi tra le diverse aree. Un numero assolutamente insufficiente.

Come FLP abbiamo ribadito che, evidentemente, le risorse sono esigue e che, oltre allo 0,55%, bisogna destinare alle procedure di passaggio tra le aree anche i posti che dovranno derivare dalla rimodulazione e dall’incremento degli organici che, nel corso della riunione sulle linee guida sugli incentivi tecnici, abbiamo nuovamente sollecitato al Vice Ministro Sisto come preciso impegno politico.

Così come vanno attuate le previsioni normative pregresse e quelle derivanti dai protocolli di intesa siglati negli anni scorsi e non ancora applicati, che permetterebbero la ricollocazione del personale senza gravare sui fondi del contratto, che potranno, invece, essere utilizzati per i passaggi di chi ne è rimasto escluso gli anni scorsi.

Iniziative queste tanto più necessarie in un’Amministrazione che, negli ultimi mesi, sta dando corso a nuovi consistenti ingressi dall’esterno che in mancanza di incremento degli organici, renderebbero impossibili le procedure di sviluppo interno del personale.

Senza nuovi investimenti in termini di risorse economiche e di incremento degli organici la discussione sulle famiglie professionali diventa un puro esercizio di stile, senza alcun effetto sull’organizzazione del e sulle condizioni di lavoro e sulle prospettive di carriera del personale.

In ogni caso, non abbiamo ulteriore tempo da perdere e contestualmente alle iniziative di scenario intendiamo comunque entrare nel merito della proposta fatta dall’Amministrazione con il primo documento consegnato nei giorni scorsi.

Ecco il perché come FLP abbiamo chiesto al Capo Dipartimento che, prima della prossima riunione, venga consegnato un ulteriore  documento, che riassuma la logica della loro proposta, con riguardo alla nuova organizzazione degli Uffici e del lavoro ipotizzata, all’allocazione proposta delle singole attività svolte all’interno delle Aree  di inquadramento e delle famiglie, nonché la proposta sui profili di ruolo, che intendono proporre all’interno delle famiglie professionali e che caratterizzeranno maggiormente nel dettaglio i mestieri del personale giudiziario.

Condizioni decisive anche queste per mettere a punto e dare sostanza alle procedure di riconoscimento delle professionalità all’interno di tutte le Aree, compresa quella delle Elevate Professionalità.

Allo scopo di mettere a fuoco le questioni ancora aperte, e prima del prosieguo delle riunioni, abbiamo convenuto sulla necessità di uno specifico approfondimento sull’applicazione dell’Accordo del 27 aprile 2017, che avverrà nel corso di una specifica riunione che si terra il 25 ottobre, alle ore 10.

Diamo atto ai nuovi vertici del DOG di aver impresso in questi ultimi mesi un nuovo impulso e una sterzata ad anni di immobilismo e di soluzioni pasticciate che hanno caratterizzato la gestione del personale al Ministero.

Ma proprio perché la situazione è fortemente degradata, le soluzioni da adottare necessitano di una completa riscrittura degli organici, dei profili, dell’ordinamento professionale e diciamo pure dell’organizzazione degli Uffici e delle modalità lavorative.

Questo comporta un’assunzione di responsabilità collettiva, ma soprattutto un intervento dell’Autorità politica che metta finalmente al centro dei processi di riforma e di efficientamento della Giustizia il suo personale, che è il vero motore di ogni cambiamento e innovazione.

E se non basteranno gli appelli, le continue sollecitazioni, le proposte, che quotidianamente pure facciamo, sarà necessario accompagnare le nostre richieste, con momenti di mobilitazione del personale.

Perché non possiamo permetterci di perdere anche questa occasione.

Sperando che, su questi obiettivi, che sono quelli voluti e rivendicati dal personale, possa ritrovarsi tutto il pur variegato fronte sindacale presente all’interno degli Uffici giudiziari.

Il Responsabile nazionale FLP Giustizia

                   Roberto Cefalo

Informativa n. 62_2023_DOG_18_10_23