Informativa n. 42 del 20.7.23
DGMC: AL VIA IL TAVOLO TECNICO SUL NUOVO ORDINAMENTO E FAMIGLIE PROFESSIONALI
Si è tenuto oggi il primo incontro del tavolo tecnico sul DGMC davanti al Direttore Generale del Personale dott. Giuseppe Cacciapuoti, il quale ha dato inizio ai lavori evidenziando l’obiettivo di definire nel più breve tempo possibile le famiglie professionali.
Il dott. Cacciapuoti ha comunicato come non sia ancora possibile procedere alla quantificazione dello 0,55% riferito all’art. 18 del CCNL (che consente i passaggi in deroga fra le Aree fino al 2024), per la mancata suddivisione tra i cinque Dipartimenti di competenza dell’Ufficio del bilancio. È stato invece fornito il dato complessivo della dotazione organica pari a 4554 unità, di cui 3954 presenti e 61 cessate dal servizio tra il 2023 e 2024. Rispetto alle progressioni orizzontali, il Direttore Generale ha inoltre preannunciato l’uscita del bando agli inizi di settembre, riferendo che sono in corso interlocuzioni con il DGSIA al fine di realizzare la piattaforma telematica ove inserire le domande, come anche si stanno individuando i Presidenti di Commissione. Ha poi precisato lo schema che si intende attuare per le famiglie professionali, ovvero
dei contenitori ampi e sviluppati verticalmente, onde consentire, a suo dire, la progressione di carriera. Ha fatto infine riferimento alla previsione di ulteriori profili di ruolo, che saranno successivamente individuati dall’Amministrazione e conterranno gli elementi
caratterizzanti le diverse specificità. La FLP ha manifestato forti perplessità sull’impianto complessivo ipotizzato dal Ministero, emergendo dalla lettura delle famiglie professionali l’evidente confusione tra i profili delineati. Fra tutti, la presenza dell’ormai superata figura dell’assistente educativo e una incongruenza ancor più palese sul ruolo degli educatori e degli assistenti sociali, chiamati ancora funzionari di servizio sociale, mentre andrebbe stabilito una volta per tutte il ricorso al termine “funzionario assistente sociale”, come previsto e utilizzato in vari altri ambiti lavorativi (ministero interno, enti locali, ecc.). Le competenze e le funzioni, in questo senso, non sono infatti dettagliatamente definite. Viene, ad esempio, richiesta la laurea in giurisprudenza per gli educatori, non certo centrata sulle esigenze professionali del ruolo ad essi richiesto. Abbiamo evidenziato, tra l’altro, la necessità di quantificare i fabbisogni in particolare dell’Area delle Elevate professionalità, sbocco naturale per il personale interno che potrà finalmente vedere riconosciuta l’esperienza acquisita. Così come abbiamo sottolineato la necessità di operare una analisi in prospettiva sui fabbisogni degli Uffici centrali e periferici – soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia – gravati sempre più da incombenze di tipo amministrativo e burocratico, senza il personale necessario che vi possa far fronte, richiedendo puntuali indicazioni pure sui requisiti che saranno necessari per transitare da una famiglia professionale all’altra ed anche tra un dipartimento e l’altro nell’ambito della stessa famiglia. La FLP ha ribadito, anche con riferimento alla Giustizia Minorile e di Comunità, l’esigenza che le famiglie professionali non diventino una occasione per attuare il famigerato “tutti fanno tutto”, a maggior ragione in un ambito di così delicata specificità ed anche al fine di evitare il prevedibile malcontento che ne deriverebbe e
che nuocerebbe, in primo luogo, all’Amministrazione stessa. Il dott. Cacciapuoti ha quindi portato quale esempio di similarità tra le professioni quello dell’educatore e dell’Assistente Sociale, che noi non condividiamo per l’eterogeneità degli obiettivi e dei compiti; ha tuttavia ripreso l’intervento della FLP assicurando una interlocuzione con gli altri Dipartimenti, onde consentire il transito del personale tra gli stessi, ovviamente tra famiglie professionali omogenee. Al termine della riunione, si è stabilito un calendario serrato di incontri settimanali nell’intento di addivenire quanto prima alla definizione del nuovo ordinamento professionale.
Il Responsabile Nazionale FLP Giustizia
Roberto Cefalo