Informativa n.41 del 05/11/2024
CONTRATTO INTEGRATIVO GIUSTIZIA,
L’AMMINISTRAZIONE RIMANE FERMA SULLE SUE POSIZIONI.
RIUNIONE RINVIATA AL 28 NOVEMBRE
Dopo mesi di estenuanti trattative siamo ancora ai blocchi di partenza: una proposta di contratto integrativo che scontenta tutti i lavoratori e che non risponde alle legittime aspettative di crescita professionale e di carriera del personale giudiziario.
Ennesima riunione ieri in via Arenula per la definizione delle famiglie professionali, davanti al Viceministro Sisto e ai vertici di tutte le articolazioni del Ministero.
Sul tavolo della trattativa, oltre alla nota proposta, si è aggiunto un protocollo di intesa a firma del Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria con vari vaghi impegni che l’Amministrazione si è dichiarata disponibile ad assumersi.
Durante un ampio dibattito, due sigle sindacali hanno manifestato la disponibilità alla firma, mentre le restanti hanno dichiarato la propria indisponibilità.
Il Viceministro Sisto ha richiamato tutti i presenti alle proprie responsabilità, ventilando un ipotetico blocco delle assunzioni e individuando come ultima data per la sottoscrizione il 28 novembre alle ore 15.
In merito all’assunzione di responsabilità, questa Organizzazione Sindacale non ha la memoria corta e fonda la propria reputazione sulla coerenza e sulla fiducia dei lavoratori, a partire dai propri iscritti.
La FLP non ha firmato il CCNI del 2010 perché con esso si è consolidato l’impianto ingessato e parcellizzato che ancora resiste oggi, perché con esso si è svuotato il fondo unico mai adeguatamente rimpinguato, perché con esso si è aperta la stagione dei ricorsi delle figure apicali di seconda area, per i quali si è dovuto provvedere con una sanatoria legislativa.
La FLP, a differenza di altre sigle che in passato si sono rese corresponsabili dello stato organizzativo comatoso in cui versa la giustizia, sottoscrivendo ogni Accordo a perdere, ed oggi appaiono folgorate sulla via di Damasco, non ha firmato nemmeno l’Accordo suicida del 26 aprile 2017, perché era evidente che conteneva solo una serie di promesse, senza alcun vero impegno di spesa anzi, ad invarianza di spesa. Un Accordo rimasto su carta, inattuato, che tuttavia ha illuso i lavoratori, con mansionari che nuovamente hanno parcellizzato l’esistente e negato le garanzie di sviluppo di carriera.
Oggi, si richiama alla responsabilità dimenticando le migliaia di lavoratori che non hanno avuto una progressione economica, con una perdita non solo di chance, ma pure retributiva e sulla pensione irrecuperabile.
Dal 2010 ci sono migliaia di lavoratori che hanno “beneficiato” di un solo passaggio di fascia economica. Questo sì, è non solo irresponsabile, ma anche miope e senza prospettiva.
LA GIUSTIZIA NON VIENE PIÙ SCELTA DAI NUOVI ASSUNTI, SI REGISTRA UN FUGGI FUGGI CONTINUO DEI LAVORATORI GIUDIZIARI VERSO AMMINISTRAZIONI PIÙ APPETIBILI E GRATIFICANTI E I VUOTI IN ORGANICO RIMARRANNO TALI SE NON SI PROCEDERÀ A REPERIRE RISORSE STABILI, CORPOSE E SENZA LO SVUOTAMENTO DEL FONDO.
La FLP da sempre rappresenta l’esigenza di realizzare un MODELLO ORGANIZZATIVO NUOVO DEL PERSONALE GIUDIZIARIO, e più volte ha chiesto all’Amministrazione di quantificare l’attuale fabbisogno di risorse umane, con la conseguente rideterminazione delle piante organiche che prevedessero una maggiore presenza di personale in terza area anziché in seconda.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di rendere esigibile l’area delle Elevate Professionalità, così come previsto dal CCNL vigente, per permettere agli attuali Direttori e Funzionari di potervi accedere, anche attraverso procedure selettive, e per dare la giusta collocazione a tutte quelle professionalità che hanno e avranno la responsabilità di gestire interi uffici o, nell’ambito degli stessi, importanti settori.
Sempre nell’ottica di un rinnovato modello organizzativo abbiamo anche chiesto la ricollocazione della c.d. Famiglia dei cancellieri (cancellieri esperti ed assistenti giudiziari) in terza area, trattandosi di professionalità che prestano un’assistenza qualificata al magistrato, così come contemplato nei codici e nell’Ordinamento Giudiziario, e che svolgono una vera e propria funzione notarile nel Processo.
Al fine di superare un anacronistico mansionismo sempre appiattito verso il basso, abbiamo inoltre chiesto l’integrale scorrimento della graduatoria degli ausiliari ed il loro passaggio nell’area degli Operatori.
Il protocollo presentato dall’Amministrazione altro non è che un mero contenitore di semplici dichiarazioni di intenti, dove alcun cenno viene fatto sul reperimento delle risorse, sulla quantificazione dei passaggi in terza Area, sugli sviluppi di carriera dei profili tecnici (informatici, contabili, ecc.) ancora al palo, sui numeri delle posizioni organizzative e della pianta organica della Area delle EP, sulla calendarizzazione certa dei passaggi economici e sull’implementazione del Fondo per il salario accessorio.
SOLO VAGHE PROMESSE DA UNA AMMINISTRAZIONE CHE IN PASSATO HA RIPETUTAMENTE DISATTESO GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI, NON ULTIMO PROPRIO QUELLO DEL 26 APRILE 2017 CHE AVEVA PREVISTO IL PASSAGGIO DI TUTTE LE CATEGORIE PROFESSIONALI IN QUELLA SUPERIORE.
Di fatto, l’attuale definizione delle famiglie professionali si è rivelata una mera riscrittura, sotto diversa denominazione, dei vecchi profili professionali ed è per tutte queste ragioni che la FLP, ritenendo assolutamente insufficiente un siffatto Accordo, ha dichiarato la propria indisponibilità alla firma.
La riunione è stata rinviata al 28 novembre p.v.
VI TERREMO COSTANTEMENTE INFORMATI.
Il Segretario Nazionale FLP
Roberto Cefalo
Il Coordinatore Nazionale FLP Giustizia
Francesca Mezzanotte